Discriminazione olfattiva 2


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Cos’è l’olfatto

I cani sono soggetti in cui la funzione dell’organo olfattivo supera per importanza la funzione visiva. Gli odori hanno una forte influenza sia sulla fisiologia sia sul comportamento dei cani.

La straordinaria capacità di ricezione degli odori, è da attribuire principalmente alla speciale mucosa, estremamente vascolarizzata, che riveste le pareti della canna nasale.

Quando il cane annusa, la parte esterna del suo naso, umida e spugnosa lo aiuta a catturare le particelle odorose presente nell’ambiente. La capacità di saper annusare separatamente con ciascuna narice, annusare cioè in stereo, permette al cane di capire da che parte sia la fonte odorosa e dove si trovi precisamente.

Il cane espira attraverso fessure situate ai lati del suo naso creando mulinelli d’aria che permettono l’ingresso di altre molecole odorose. L’uomo utilizza le medesime fessure (narici) sia per inspirare che per espirare. Tale meccanica del cane permette di aumentare la concentrazione delle molecole di odore man mano che annusa.

Bisogna tenere in considerazione la morfologia di ogni cane. Per esempio i brachicefali (cranio corto) avranno una capacità più ridotta dell’utilizzo dell’olfatto rispetto ai dolicocefali (cranio allungato) la cui canna nasale è più lunga. Stessa cosa vale per i cani di piccola taglia i quali hanno una capacità olfattiva più ridotta (Fanfoni G., Monteleone G., 2005).

 

Perché l’olfatto?

Le cellule olfattive del naso del cane arrivano anche a 250 milioni, mentre nell’uomo arrivano appena a 5 milioni. Mentre nell’uomo la vista è il senso più importante, per il cane è l’olfatto; egli può perdere la vista ma è capace di orientarsi anche per strada solo grazie all’odorato. Pare che il cane dopo aver sentito un odore ne conservi la memoria, sapendolo ritrovare in qualsiasi luogo anche dopo molto tempo.

 

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Cos’è la discriminazione olfattiva?

La discriminazione olfattiva è l’individuazione di uno specifico odore in mezzo ad altri odori. Tale lavoro viene utilizzato ai fini:

  • Legali e civili (ricerca di sostanze stupefacenti, ricerca di persone disperse o cadaveri);
  • Sociali (cimici, termiti, insetti);
  • Scientifici (ricerca e segnalazione di tumori);
  • Militari (ricerca di esplosivi).

Tale attività è applicata in diversi paesi internazionali per:

  • La diagnostica precoce del tumore alla mammella
  • La diagnostica precoce del cancro ai polmoni
  • La diagnostica precoce del cancro alla prostata
  • Individuazione delle larve di punteruolo rosso
  • Identificazione di sostanze stupefacenti

 

Come si svolge la discriminazione olfattiva?

(Secondo il protocollo stilato dagli istruttori Alice Cumia e Marcello di Salvo)

Per insegnare ad un cane ad attuare un lavoro di discriminazione olfattiva, è stato stilato dagli istruttori cinofili Alice Cumia e Marcello di Salvo, un protocollo di addestramento semplice ed, allo stesso tempo, efficace (secondo le ricerche e le prove effettuate nell’arco di 3 anni).

Il protocollo prevede 5 step:

  1. La prima fase per impostare una discriminazione olfattiva è l’impostazione della segnalazione (seduto, terra, abbaio…) tramite il condizionamento su un rinforzo (cibo/gioco) che verrà utilizzato successivamente per premiare il cane alla fine del lavoro.
  2. Il passo successivo è il condizionamento della ricerca su dei target (vasi/coni) sempre con l’utilizzo di un rinforzo. In questo caso il cane dovrà imparare ad utilizzare il naso per cercare la ricompensa, che verrà data solo dopo, sotto stimolo, verrà compiuta la tipologia di segnalazione desiderata.
  3. Una volta impostata la segnalazione, si passa al condizionamento vero e proprio sui vasi, lavorando non più in condizionamento classico (stimolo), ma in condizionamento operante (aspetto che il cane attui il comportamento esatto per avere la ricompensa). In questa fase il cane «discrimina» ancora l’odore del rinforzo utilizzato (cibo/gioco).
  4. Il cane, avendo già imparato che davanti al rinforzo si deve mostrare uno specifico comportamento (segnalazione) dovrà eseguire tale azione in presenza non solo del cibo/gioco, ma contemporaneamente anche all’odorato della sostanza. Avremmo quindi un’associazione SOSTANZA-ODORE DEL RINFORZO-SEGNALAZIONE
  5. L’ultima fase è quella vera e propria della discriminazione olfattiva. In questo caso il cane, dopo essere stato condizionato sull’associazione sostanza-rinforzo, dovrà esclusivamente cercare e segnalare la sostanza desiderata. Solo alla fine riceverà il rinforzo desiderato.

 

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Perché è utile la discriminazione olfattiva?

La discriminazione olfattiva è un’attività molto stimolante per il cane in quando sfrutta al massimo una sua dote naturale, quale l’olfatto, e nel contempo risulta anche un lavoro funzionale per cani timidi, insicuri, molto attivi, in quanto l’utilizzo dell’olfatto permette ai a quest’ultimi di prendere coscienza e consapevolezza dell’ambiente circostante, di aumentare la propria autostima, di stancarsi mentalmente e, di conseguenza, essendo attività che sviluppano le competenze cognitive del cane, lo stancano più di quanto possa fare un’ora di corsa.

 

 

 

Alice Cumia
Istruttrice cinofila AIECI, Vicepresidente e direttore tecnico dell’A.S.D. Centro Cinofilo “MASter” (Palermo), iscrizione nel Registro Formatore Cinofilo Certificato con certificazione n. 250, specializzata in discriminazione olfattiva e ricerca sportiva e da soccorso, volontaria e responsabile delle unità cinofile da soccorso della sezione di volontariato di protezione civile (Provincia di Palermo).

  
  
     

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2 commenti su “Discriminazione olfattiva

  • Aime marisa

    Curiosità…mi potrebbe spiegare perchè il mio cane ,golden retriever quando le nascondo una pallina,prima la cerca usando la vista e solo se non la trova inizia la ricerca olfattiva?

    • Antonio Gabellone L'autore dell'articolo

      Perché l’oggetto è stato “seguito” prima dalla vista e per comodità usa prima quel senso, che è meno sviluppato del loro olfatto, diciamo che è come un risparmio energetico e una questione di opportunità